Home > Internationales > Italien > Arbeitskampf > INNSE > innse35 | |
Updated: 18.12.2012 15:51 |
INNSE: Genta als Saboteur Freitag, 27. Februar 2009. Der Sohn des Besitzers versucht, die Maschinen zu sabotieren. Versteckt in einem Auto der Überwachungsfirma schleicht er sich heimlich in den Betrieb. Er wird von Arbeitern des Besetzercamps erwischt, während er den Schaltkasten einer Maschine öffnet und Teile entfernt. Nachdem sie die Polizei gerufen haben, strömen die Arbeiter aufs Gelände vor der Werkshalle. Sie versuchen, die Halle zu betreten, werden jedoch von den Ordnungskräften daran gehindert. Rossoni, der Vizepräsident der Regionalregierung, hatte sich dafür verbürgt, dass die Maschinen nicht angetastet werden dürfen. Am Schluss einer langen Verhandlung, können die drei Betriebsräte die Hallen betreten, Gentas Sohn muss nach Hause gehen. Die Maschinen werden eingeschaltet. Der Versuch, sie ausser Betrieb zu setzen, ist gescheitert. Donnerstag, 5. März 2009. Die ArbeiterInnenn der INNSE fahren nach Settimo Torinese, um vor Gentas Firmensitz zu protestieren. Es sind alle dabei, ein ganzer Autobus voll. Der Protestumzug zieht durch die Strassen von Settimo, die ArbeiterInnen rufen Sprechchöre, worin sie zum Ausdruck bringen, was für ein mieser Typ von Spekulant dieser Genta ist. An die Wände werden Plakate geklebt, Interviews gegeben, zuletzt am Sitz der Metallarbeitergewerkschaft Fiom von Turin gegenüber einem Reporter der italienischen Nachrichtenagentur ANSA. Von nun an werden wir Schlag auf Schlag antworten. Jedesmal wenn Genta nach Mailand kommt um zu provozieren, werden wir ihn in seinen Büros und Lagerhallen in Turin aufsuchen, bis er akzeptiert, den geordneten Rückzug anzutreten, und der INNSE die Möglichkeit gewährt, die Produktion wieder aufzunehmen. In der Zwischenzeit gehen die Treffen und Verhandlungen zwischen den staatlichen Stellen und möglichen Käufern weiter, auch die Regionalregierung hat sich eingeschaltet, man wird sehen, was sich daraus ergibt. Die ArbeiterInnen der INNSE leisten weiterhin Widerstand, die Besetzung ist noch immer stark, mit dem Ziel, in die Fabrik zurückzukehren und zu arbeiten. Wenn Genta eine Kraftprobe sucht, findet er die ArbeiterInnen vor den Toren der INNSE. Die Angelegenheit kann nur gelöst werden, indem der Betrieb, der Aufträge und Käufer hat, wieder aufgenommen wird. Kann die Weltausstellung EXPO 2015 damit beginnen, dass eine historsche Mailänder Fabrik geschleift wird? Das werden wir nicht zulassen, HÄNDE WEG VON DER INNSE! Ein Betrieb, der geschlossen wird, das sind für immer verlorene Arbeitsplätze. Wir danken allen für eure Solidarität, auf die ihr stolz sein dürft. Mailand-Lambrate, 7. März 2009 Für Brennholz- und Lebensmittelspenden: via Rubattino 81 Milano. Geldsammlungen können wir folgt überwiesen werden: Spenden aus der Schweiz können einbezahlt werden auf: Postcheckkonto Nr. 65-2522-7, SEV Bellinzona, Vermerk: Lotta operai INNSE INNSE-Demo auf youtube INNSE: Genta il sabotatore Venerdì 27 febbraio 2009. Il figlio del padrone tenta di sabotare le macchine. Si introduce in stabilimento nascosto su una macchina della vigilanza. Viene scoperto dagli operai del presidio proprio mentre apre un quadro elettrico di una macchina ed asporta del materiale. Gli operai, dopo aver chiamato la Digos, invadono il perimetro esterno al capannone, vogliono entrare in officina per verificare lo stato del macchinario, ma vengono impediti dalle forze dell'ordine. Era garante Rossoni vice di Formigoni, sul fatto che il macchinario non doveva essere toccato. Alla fine di una lunga trattativa entrano i tre delegati sindacali, il figlio di Genta va a casa. Si accendono le macchine. Il tentativo di metterle fuori uso è fallito. Giovedì 5 marzo 2009. Gli operai della INNSE a Settimo Torinese per protestare davanti al capannone di Genta, ci sono tutti, un pulman pieno. Il corteo si snoda per le vie di Settimo, gli operai urlano denunciando che tipo di padrone speculatore sia questo Genta, attaccano manifesti, rilasciano interviste, l'ultima nella sede della Fiom di Torino al giornalista dell'ANSA. Da ora in poi risponderemo colpo su colpo, lui viene a provocare a Milano, noi andremo a trovarlo nei suoi uffici e nei suoi capannoni a Torino, finchè accetterà di ritirarsi in buon ordine e darà la possibilità ad INNSE di riprendere l'attività produttiva. Intanto continuano incontri, trattative fra istituzioni e possibili nuovi acquirenti, è scesa in campo anche la Regione, vedremo. Gli operai della INNSE resistono, il presidio è ancora forte, il loro obiettivo è tornare a lavorare, se Genta vuole il braccio di ferro li troverà in portineria. La vicenda si può solo chiudere facendo lavorare la fabbrica che ha commesse e acquirente. Può l'EXPO iniziare con lo smantellamento di una fabbrica storica di Milano? Non lo permetteremo, GIU' LE MANI DALLA INNSE! Un'officina che chiude sono posti di lavoro persi per sempre. Ringraziamo tutti per la solidarieta', siatene orgogliosi. Milano-Lambrate, 7 marzo 2009 RSU - Operai, Impiegati e famiglie della INNSE Per inviare legna da ardere e derrate alimentari: via Rubattino 81 Milano. Per inviare le sottoscrizioni raccolte: Il Comitato di sciopero delle Officine di Bellinzona ha messo un contocorrente per sottoscrizioni dalla Svizzera, i quali si possono effettuare su CCP No. 65-2522-7, SEV Bellinzona, con indicazione "Lotta Operai INNSE". Manifestazione della INNSE su youtube |