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Updated: 18.12.2012 15:51
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INNSE: Das Labor der Solidarität

Heute ist der zweite Tag, an dem das Forschungszentrum CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), das sich auf der andern Strassenseite der INNSE befindet, ein wenig weiter gegen Mailand zu, eine Spendensammlung zu Gunsten des Kampfes bei INNSE durchführt. Dank der konkreten Solidarität wie dieser, getragen von Arbeitern und Unterstützern, dauert dieser Kampf nun seit fünf Monaten an und hat seine Kraft und Vitalität unverändert beibehalten.

Die Nachrichten, die vom Basislager der Besetzung kommen, sprechen noch nicht von einer Wende. Es schien, dass diese entreten würde mit den laufenden Kontakten zwischen dem heutigen Besitzer Genta und dem möglichen Käufer, der Gruppe ORMIS. Ob es noch andere Kaufinteressenten gibt, weiss man nicht. Die AEDES, die Immobliengesellschaft, welcher das Grundstück gehört, auf dem die INNSE steht, hat bisher die Arbeiter gar nicht beachtet, da es Gentas Sache war, sie zu entlassen, als Besitzer der INNSE und der Maschinen. Die Arbeiter haben es deshalb mit zwei Gegnern zu tun, von denen einer sich hinter den Kulissen bewegt. AEDES hofft, zwei Fliegen auf einen Schlag zu treffen, ihre Aktien allerdings sind bis jetzt um 85 % gefallen. Am Schluss schwimmen ihr alle Felle davon, mit den Arbeitern, die immer noch die Werkstore besetzt halten, auch wenn der Kampf nicht an der Börse notiert ist.

Rasch aufeinander folgen Kontakte und Treffen zwischen dem Betriebsrat und jenen, die - wie das Mailänder Planungsamt (Assessorato all'Urbanistica del Comune di Milano) - seit Beginn dieses Kampfes erklärten, die Fabrik könne ihre Tätigkeit auf der Grundlage eines industriellen Bauplanes weiterführen, da sie sich gemäss Zonenplan in der Industriezone befinde. Wie die Arbeiter vermuten, ist eine offizielle Erklärung dazu bisher nicht erfolgt. Falls die Arbeiter nicht mittels einer Einigung wieder in die Fabrik zurückkehren, werden andere Kampfformen geprüft. Das Basislager der Besetzung bleibt in jedem Fall das Labor der Solidarität und jeder Entscheidung, um die INNSE wieder in Gang zu setzen, mit den Arbeitern an ihrem Arbeitsplatz.

(Übersetzung eines Berichts auf www.operaicontro.it externer Link)


INNSE: Il laboratorio della solidarietà

Oggi è il 2° giorno che il CESI, fabbrica e centro di ricerca, dall'altro lato della strada della INNSE, un po' più avanti verso Milano, sta facendo una sottoscrizione che si concluderà domani, a sostegno della lotta INNSE, una lotta che grazie alla solidarietà concreta come questa, da parte di operai e sostenitori va avanti da 5 mesi, mantenendo una inalterata forza e vitalità.

Le notizie che arrivano al campo base del presidio non parlano ancora di una svolta, sembrava dovesse venire dai contatti in corso tra l'attuale padrone Genta ed il potenziale compratore, il gruppo Ormis, se vi siano altri candidati compratori non si sa. L'Aedes, società immobiliare padrona del terreno su cui sorge la fabbrica, finora ha ignorato gli operai, tanto a licenziarli toccava a Genta padrone della INNSE e del macchinario. Gli operai devono vedersela con 2 controparti, di cui una si muove dietro le quinte. Aedes spera di prendere più piccioni con una fava, finora però le sue azioni sono crollate dell'85%, alla fine si ritroverà con un pugno di mosche in mano, con gli operai che ancora presidiano i cancelli, anche se la lotta non è quotata in borsa.

Contatti e incontri si susseguono tra RSU e quanti, come l'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Milano, fin dall'inizio di questa lotta, dicevano che poichè la fabbrica si trova su area industriale definita nel Piano Regolatore, può continuare la sua attività, sulla base di un progetto industriale. A questo impegno non è seguito finora e gli operai se l'aspettano, nessuna dichiarazione ufficiale. Se gli operai non rientreranno in fabbrica con un accordo, altre forme di lotta saranno prese in esame. Il campo base del presidio rimarrà in ogni caso il laboratorio della solidarietà e di ogni decisione, per rimettere in moto la INNSE con gli operai al loro posto di lavoro.


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