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Süddeutsche Zeitung 20 giugno 2000

Progettata una caccia per ricuperare le perdite con turni straordinari di sabato

Dopo lo sciopero mancano Opel 10 000 macchine

L'amministratore delegato Hendry: "Sono un' uomo di Opel e resterò il padrone." Una lunga strada alla zona d'utile.

(haz) Francofòrte - Il conflitto tra la gestione aziendale e la maestranza al produttore auto di Rüsselsheim Adam Opel Spa ha colpito sensibilmente la figlia tedesca della multinazionale americana General Motors (GM). Il vice-amministratore delegato di Opel Wolfgang Strinz stima, che "abbiamo perduti circa 10 000 veicoli".

Strinz vuole ricuperare l'arretrato con straordinari, che è stato provocato delle astensioni dal lavoro di due giorni ad Opel Bochum e l'annullamento d'un turno il 8 giugno per un'assemblea aziendale anticipata. Il conflitto era nascita a causa della incertezza sulle conseguenze dell'alleanza di GM con il gruppo auto della FIAT per Opel. Strinz crede, che sia stato "chiaro e dettagliato" la politica di comunicazione dell'impresa per tre mesi. "Ma in qualche modo è sfuggito al controllo la cosa all'inizio del giugno." In questo contesto lui passa la patata bollente soprattutto al "Consiglio aziendale diviso" di Bochum. E sottolinea, che Opel abbia adempieto il bisogno d'informazione. Molti dipendenti però sono stato impazienti per paura sui loro posti di lavoro. Ammette Strinz: "Quello abbiamo un po' sottovalutato."

Lo sciopero a Bochum, che ha colpito a causa della produzione collegata anche gli stabilimenti di Rüsselheim ed Eisenach, ha attizzato voci su un riscatto fra breve tempo del amministratore delegato di Opel, Robert Hendry. Quello dice al riguardo: "Sono un'uomo di Opel e resterò padrone per sostenere anche in futuro quest'azienda tedesca, che ha 138 anni con tutte le forze sulla sua strada in un futuro di successo." Sono nell'interesse di Opel tutte l'attività volute dall'accordo tra GM a Detroit e la FIAT a Torino, spiega il manager vedendo sui due joint ventures progettati nell'acquisizione ed alle componenti di propulsione. Dice Hendry: "Il legame con Torino offre vantaggi per Opel, che non può ottenere la nostra impresa da sola in un tempo paragonabile. Tramite lo scambio d'azioni tutti e due partner hanno un accesso quasi non impedito alle più nuove tecnologie del altro."

Devono passare da Opel in Germania 4 500 dipendenti con una salvaguardia garantita delle conquiste <tradotto più in diretto: del livello di possesso - raggiunti dai lavoratori /il traduttore> alle nuove aziende comune con la FIAT. Di quelli provengono a Rüsselsheim 500 dall'acquisizione, 300 dallo stabilimento per la produzione d'ingranaggi e 1 500 dal Centro internazionale per l'innovazione. Sono colpiti dalla ristrutturazione a Bochum 1 100 persone ed a Kaiserslautern quasi 1 200. Sottolinea Hendry, che non si sia messo d'accordo sulla alleanza nel settore auto con la FIAT per smantellare posti di lavoro o tagliare i diritti dei lavoratori di Opel.

Il ritorno alla zona d'utile dev'essere priorità nella ditta con il fulmine nel simbolo. Però lo dovrebbe essere un lungo e faticoso percorso fino a quel fine. Non pesano soltanto grande perdite, ma anche la quota di mercato costante in calo. Mentre si sta qualche anni fa ancora attorno al 17 per cento l'immatricolazioni di veicoli Opel sono caduti in questo paese negli ultimi cinque mesi del 2000 dal 13,5 per cento a scarsi 12,2 per cento.

Perso la tendenza verso il diesel

Hendry spiega la miseria con il riserbo dei clienti per i prezzi alti della benzina e l'imposta ecologica <meglio la cosidetta ... /il traduttore>, la pressione di competizione diventata ancora più forte nel settore automobilistico e con uno sbaglio interno. Opel abbia mancato nel passato di estendere le capacità per la produzione di motori-diesel. L'impresa ormai non ha motori-diesel a sufficienza. Riconduce solamente a questa ragione la metà delle perdite nel volume. Si aspetta rimedio dall partecipazione allo sviluppo d'un nuovo aggregato della FIAT.

Quasi 1,2 milioni veicoli, cioè il 5,1 per cento in più come nell'anno precedente ha spacciato Opel in 1999 ai negozianti e gli importatori. Il giro d'affari cresce del 5,8 per cento al valore record di oltre 32 miliardi Marchi tedeschi <circa 32 000 miliardi Lire>. Tuttavia è stato in rosso. La somma della perdita aziendale del gruppo, dunque dell'Adam Opel Spa inclusi le società affiliate Opel Eisenach Società a responsabilità limitata <GmbH> ed Opel Diesel und Komponenten GmbH si aggirava sui 225 milioni Marchi tedeschi <DM> dopo 344 milioni DM in 1998. Ne hanno contribuito le filiali in Germania 424 milioni DM di entrate positive. Diventano dichiarato come disavanzo 81 milioni DM dopo aver fatto apparire l'anno precedente attraverso manovre con molti trucchi un surplus annuale di 576 milioni DM.

In 2000 Opel vuole realizzare un risultato positivo. Ma si dice restrittivamente questo valga sotto la premessa, "che si riprenderà la congiuntura". Nel frattempo viene cancellato una parte del personale per far economia. Deve calare la cifra dei dipendenti Opel da 42 317 al 31 dicembre 1999 di circa 2 000 persone.


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